Takako Saito (Sabae-Shi, Giappone, 1929) affronta studi sulla psicologia infantile, e vive dal 1963 al 1968 a New York, dove è invitata ad insegnare in diverse scuole d’arte. Frequenta il gruppo Fluxus, collaborando con il suo fondatore George Maciunas. E’ attraverso l’artista Ay-O che viene presentata a George Maciunas, il quale era affascinato dall’arte giapponese e possedeva alcune scatole giapponesi. Era così impressionato dall’abilità artigianale di Saito che le ha chiesto di contribuire con una serie di set di scacchi sconvolti da vendere nel suo nuovo Flux shop su Canal Street, SoHo, New York. La sua carriera artistica e professionale la porta poi a vivere in Francia, dal 1968 al 1972, dove collabora con George Brecht e Robert Fillou, in seguito in Inghilterra, dal 1972 al 1975 e in Italia, dal 1975 al 1979, dove si intensificano i suoi rapporti con altri esponenti Fluxus. Dal 1979 si stabilisce in Germania, a Düsseldorf, città dove tuttora vive e lavora, continuando anche la sua carriera d’insegnante e dove nel 1988 lo Stadtmuseum le dedica un’importante mostra antologica.
La lunga collaborazione di Rosanna Chiessi con gli artisti del movimento Fluxus inizia nel 1974 con Joe Jones e Takako Saito, ospitati a lungo a casa di Rosanna a Reggio Emilia, dove crearono tante opere. Seguono dal 1975 le fiere a Basilea con Charlotte Moorman e Nam June Paik, le performance a Napoli del 1976, il viaggio a New YorK nel 1977 dove incontra Maciunas e tutti gli artisti Fluxus: Dick Higgins, Bob Watts, Alison Knowles, Philip Corner, Jackson Mac Low, Geoff Hendricks, ecc. Tutti questi artisti, oltre a Nam June Paik, Joe Jones, Takako Saito, Carolee Schneeman, Milan Knizak, Ay-O, Daniel Spoerri, Kosugi, Simon Forti, Charlotte Moorman, Ben Patterson, Coco Gordon, Rita Lintz, Eric Andersen, Al Hansen, Emmett Williams, frequentano la casa laboratorio artistico di Cavriago fino al 1990, per proseguire poi nelle altre sedi di attività di Rosanna (Capri, Reggio Emilia, ecc.).
Takako Saito è tra i primi artisti Fluxus a frequentare e a lavorare con Rosanna Chiessi. Dal 1975 al 1979 vive e lavora a casa di Rosanna a Reggio Emilia e successivamente in un appartamento autonomo, sempre nella città, completamente arredato da oggetti e mobili da lei creati. La casa di Rosanna è al centro d’incontri con tanti artisti diu diverse correnti artistiche, tra cui, Hermann Nitsch, Geoff Hendricks, Corrado Costa, Ugo Sterpini e Takako Saito.
Nel 1975 Takako Saito partecipa alla fiera di Basilea nello stand di Pari&Dispari, con Nam June Paik, Charlotte Moorman, Joe Jones, Giuseppe Desiato, Hermann Nitsch e Steiger. Segue una Performance a Palazzo Taverna a Roma.
Nel 1976 Takako Saito realizza una performance presso lo Studio Morra a Napoli, aiutata da Franco Vaccari. Sempre nel 1976 Rosanna Chiessi partecipa alla Fiera di Bologna con uno stand Pari&Dispari e Studio Morra intitolato 8 giorni 8 performances e Takako Saito inscena una performance-gioco con maschere di carta.
Nel 1977 partecipa al festival organizzato da Pari&Dispari a Cavriago Tendenze d’arte internazionale del 19-20 marzo 1977 con la performance – picnic in cui le persone vengono mascherate e spinte a giocare.
Durante il Festival dirige con Geoff Hendicks e Joe Jones il primo concerto Fluxus in Italia presso il Teatro Dante, in cui vengono interpretati brani e performance di Maciunas, Brecht, Higgins, Jones, Knowles, LaMonte Joung, Takako saito, Hendricks ed altri.
Takako Saito si stabilisce poi in Germania, dove vive tutt’ora. Con Rosanna si rincontrano ripetutamente, nel 1986 a Wiesbaden in Germania, dove vengono invitati tutti gli artisti storici fluxus, tra cui anche Takako, da un collezionista per una serie di eventi e performance. Nel giugno del 1988 è tra le protagoniste dell’evento ideato e organizzato da Rosanna Chiessi-Pari&Dispari Pic-nic a Capri. Sono coinvolti 8 artisti di differenti nazionalità: Philip Corner (Usa), Fatma Lootha (Kuwait), Takako Saito (Giappone), Margaret Raspè (Germania), Esther Ferrer (Spagna), Alzek Misheff (Bulgaria), HI-Ha (Corea). Takako Saito nella Caletta dei Faraglioni rappresenta la performance “Mentre il riso cuoce”, rituale in cui non esistono parole ma solo suoni, gestualità in attesa dell’atto conviviale.
Nel 1990 si ritrovano a venezia per la mostra Ubi Fluxus Ibi Motus curata da Achille Bonito Oliva durante la Biennale di Venezia, negli spazi della Giudecca con performance di Yoko Ono, Takako Saito, Philip Corner e la partecipazione dei padri fondatori del movimento, LaMonte Young, Ay-O, Milan Knizak, Ben Vautier, Wolf Vostell e molti altri. Takako partecipa con un cuscino cucito e dipinto a mano anche alla mostra collettiva itinerante un Un cuscino per sognare, nata dall’esigenza di comunicare i propri “sogni” attraverso le diverse espressioni dell’arte contemporanea, organizzata da Pari&Dispari. Nel 2005 la mostra approda a Palazzo Casotti a Reggio Emilia, dopo Monaco di Baviera alla galleria White Cube e a Novegro/Milano nel 2004.