10 Maggio 2021

Forti, Simone

Simone Forti (Firenze, 1935) emigra negli Stati Uniti con la sua famiglia nel 1939, dove matura come giovane danzatrice tra gli anni ’50 e ’60. La sua formazione risente di due influenze principali: una è l’Improvvisazione, che ha studiato con Anna Halprin e rimane la sua modalità di base; l’altra è l’esperienza con il leggendario Judson Church Dance Theater, che ha rivoluzionato la danza moderna a New York, in uno storico momento di dialogo tra artisti visivi, musicisti, poeti e danzatori. Nelle sue prime interpretazioni/danze minimaliste, nei suoi studi di animali, animazioni di notizie, e ritratti di paesaggio, crea linguaggi per esplorare forme e comportamenti naturali. Negli ultimi venti anni nelle sue improvvisazioni combina insieme movimento e parola, in una forma chiamata Logomotion. Si esibisce in performance ed insegna la sua arte in tutto il mondo dal Canada all’Europa, dal Giappone all’Australia, influenzando significativamente la coreografia post-moderna. Le sue innovazioni nella danza postmoderna, inclusa la sua opera fondamentale del 1961, Dance Constructions, insieme al suo contributo al primo movimento Fluxus, hanno influenzato molti importanti ballerini e artisti. Ha lavorato al fianco di artisti e compositori Nam June Paik, Steve Paxton, La Monte Young, Trisha Brown, Charlemagne Palestine, Peter Van Riper, Dan Graham, Yoshi Wada, Robert Morris e altri. I libri pubblicati da Forti includono Handbook in Motion (1974, The Press of the Nova Scotia College of Art and Design ), Angel (1978) e Oh Tongue (2003, Beyond Baroque Foundation, ed. Fred Dewey). Attualmente è rappresentata da The Box LA a Los Angeles, CA e ha opere nelle collezioni permanenti del Museum of Modern Art(MOMA) di New York, lo Stedelijk Museum di Amsterdam, la Generali Foundation di Vienna, il Whitney Museum of American Art di New York e il Moderna Museet di Stoccolma.

Rosanna Chiessi/Pari&Dispari e Simone Forti dalla seconda metà degli anni’70 in poi si incontrano ripetutamente insieme al gruppo di artisti Fluxus. La lunga collaborazione di Rosanna Chiessi con gli artisti del movimento Fluxus inizia nel 1974 con Joe Jones e Takako Saito, ospitati a lungo a casa di Rosanna a Reggio Emilia, dove crearono tante opere. Seguono dal 1975 le fiere a Basilea con Charlotte Moorman e Nam June Paik, le performance a Napoli del 1976, il viaggio a New YorK nel 1977 dove incontra Maciunas e tutti gli artisti Fluxus: Dick Higgins, Bob WattsAlison KnowlesPhilip CornerJackson Mac LowGeoff Hendricks, ecc. Tutti questi artisti, oltre a Nam June Paik, Joe Jones, Takako Saito, Carolee Schneeman, Milan Knizak, Ay-O, Daniel Spoerri, Kosugi, Simon Forti, Charlotte Moorman, Ben PattersonCoco Gordon, Rita Lintz, Eric Andersen, Al HansenEmmett Williams,  frequentano la casa laboratorio artistico di Cavriago fino al 1990, per proseguire poi nelle altre sedi di attività di Rosanna (Capri, Reggio Emilia, ecc.).

Simone Forti, Rosanna Chiessi, Francesco Conz, Peter Van Riper e Rolando Gualerzi a Cavriago (RE) nel 1978 per l’edizione  Planet

 

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