Valerio Miroglio, Mappamondo per Rosanna, 1972, tecnica mista, cm 53 x 31, opera unica. Nel 1972 Valerio Miroglio crea un’opera che diventerà, insieme alla doppia chiave di Giulio Bizzarri, un simbolo nel tempo di Pari&Dispari, il “Mappamondo per Rosanna“, rivisitazione del mappamondo con l’inserimento di nuove terre, penisole ecc. dedicate ad artisti, familiari e amici cari. Il Mappando per Rosanna è esposto ed appare nella copertina del catalogo nel 1995 della grande mostra presso la Sala Giardino dei Musei Civici di Reggio Emilia, Pari & Dispari, 25 anni di seduzione. All’inaugurazione è presente anche Pierre Restany. L’opera è esposta anche nella mostra dedicata a Rosanna Chiessi e alla sua attività nel 2018 presso il Museo MAMbo di Bologa, a cura di Lorenzo Balbi e pubblicata nel catalogo.
Particolare della terra dedicata a Rosanna, Emilio Villa, Valerio Miroglio, Giulio Bizzarri ed amici
Particolare del Mar Miroglio
Particolare di terre dedicate ai familiari di Rosanna, tra cui il padre Mafaldo e la madre Alberta
Particolare di terre dedicate alla figlia di Rosanna Laura e al compagno Lao
Particolari di terre e mari dedicati a Rafael Alberti e alla moglie Maria Teresa, ad Harloff e ad amici
Particolare di mare di Harloff e penisola di Ermanno Cavazzoni
Particolare di terre dedicate a Giuseppe Desiato, Claudio Parmiggiani, Giovanni Rubino, Corrado Costa
Particolare di terre dedicate ai fratelli di Rosanna Aurora e Spartaco
Musei Civici di Reggio Emilia, Inaugurazione della mostra Pari & Dispari, 25 anni di seduzione. Musei Civici di Reggio Emilia. Pierre Restany visita la mostra durante l’inaugurazione
Inaugurazione della mostra Rosanna Chiessi. Pari&Dispari al museo MAMbo di Bologna il 25 maggio 2018
Nella mostra al MaMbo, curata da Lorezo Balbi, sono esposte le opere più rappresentative del lavoro di Rosanna Chiessi. Oltre al Mappomondo di Miroglio, sullo sfondo è appesa una grande opera di Shozo Shimamoto, una tela di Yasuo Sumi
Museo MAMbo, Bologna 2018, Il Mappamondo di Valerio Miroglio, a parete opere di Dieter Roth e Alison Knowles
