16 Ottobre 2019

Takada, Yuhei

Yuhei Takada (Giappone, Hyogo 1983) studia all’università sotto l’insegnamento di Shozo Shimamoto. Nel 2004 è premiato nell’esposizione Okanoyama Museum of art ma è il 2005 l’ anno molto importante per il giovane artista: riceve il primo premio per l’esposizione di laurea alla Takarazuka University of art and design e al Museo Prefetturale d’arte di Hyogo Harada Mori; espone alla mostra AU (Art Unidentified) a Venezia in concomitanza della Biennale e continua a partecipare a mostre in Giappone  dove raccoglie premi (mostra Zerogou nella città di Itami, nel museo Seishi Nakamoto di Sendai, all’esposizione Neo Japanesque di Osaka) e a Kiev in Ucraina con il gruppo AU. Nel 2006 partecipa all’esposizione AU a Pechino e nel 2007 si svolge una personale ad Osaka ed un evento collaterale alla Biennale di Venezia. L’attività artistica di Takada è strettamente collegata al gruppo AU (Art Unidentified), insieme agli artisti Motonari Nohara, Motoo Nomura, Mi Dong Ying, Tomohiro Yagi, LOCO, Kawori Watanabe, Mamoru Atsuta, Ayako Isogai, Takehiro Kawatani, Mayumi Handa e a tanti altri giovani che Shimamoto ha individuato dopo gli anni Settanta, quando è stato scelto come rappresentante ufficiale di Gutai.

Yuhei Takada e Yasuo Sumi durante la performance del 2008 a Punta Campanella. Nella foto da sinistra, Rosanna Chiessi, Yuhei Takada, Tomohiro Yagi, la moglie di Sumi, un’amica e l’artista Sumi, foto Andrea Mardegan)

AU nel 2007 conta 200 artisti, spesso neolaureati nell’ università di Takarazuka dove Shimamoto ha insegnato fino a quell’anno. Interpretano l’insegnamento come una lezione di vita, di creatività, indipendente dal pensiero del Movimento Gutai, ma con la stessa forza ed energia nel ricercare materiali che vanno dagli oggetti comuni, dalla carta di giornale (come Takada), al legno, al tessuto, al metallo, al colore, spaziando dalla performance alla calligrafia, dalla pittura alla scultura con carta. Sono interpreti originali della tradizione avanguardista giapponese, riprendendo lo spirito espressivo e trasportandolo con ironia ed essenzialità nell’universo nuovo delle giovani generazioni.

Il rapporto di Yuhei Takada  con l’Italia si consolida nel 2005 ed è tutt’ora attivo.  Nel 2005 espone alla Biennale di Venezia sotto la guida del maestro Shozo Shimamoto. Successivamente collabora strettamente con Rosanna Chiessi/Pari&Dispari durante le diverse performances e mostre di  Shozo Shimamoto e Yasuo Sumi organizzate in Italia, intervenendo direttamente, supportando gli happening di Shimamoto e partecipando a mostre collettive. Nel maggio del 2006 con Shimamoto, Sumi e numerosi artisti del gruppo di artisti AU è presente a Napoli all’evento Un’Arma per la pace, a cura di Pari&Dispari e Fondazione Morra, che si articola in varie sedi: in piazza Dante con la spettacolare performance di lanci di colore da una gru sul sottostante pianoforte suonato da Charlemagne Palestine, in un convegno al teatro dell’Accademia di Belle Arti, in una mostra al palazzo dello Spagnuolo, in un happening degli allievi AU Pittura Azione in Umbrella e in una performance di Sumi alla Vigna di S. Martino.

 

Performance Vigna di S.Martino, Napoli, 2006, Takada, Andrea Mardegan, LOCO (Foto Andrea Sassi)

Nel dicembre 2007, nella galleria Spazio Fisico a Modena, in collaborazione con Pari&Dispari, Takada partecipa alla mostra collettiva Vento d’Oriente, storie di maestri e allievi dal Giappone.  Nel 2008  l’artista collabora attivamente alle performance di Shimamoto e Sumi a Punta Campanella (Sorrento), alla Certosa di S. Giacomo di Capri e a Villa Bersani, sempre promosse da Pari&Dispari e Fondazione Morra.

Performance di Shimamoto, Certosa di Capri, 2008. Tra i collaboratori Takada (foto Andrea Mardegan)

Negli stesso periodo Takada (maggio 2008) inaugura una mostra personale nella galleria Blue Lizard di Capri (foto Andrea Mardegan, rivista AU n°173)

Certosa di Capri Takada con  Rosanna Chiessi, Sumi e Shimamoto (foto Andrea Mardegan, rivista AU n°173)

Sempre nel 2008 Takada accompagna il maestro Shimamoto a Genova per la mostra, performance e conferenza Shozo Shimamoto, samurai acrobata dello sguardo a Genova. Takada in prima fila con un suo drago di carta (Foto Andrea Mardegan, rivista AU N°175)

Nel 2009 partecipa alla collettiva di artisti giapponesi allievi del maestro Shozo Shimamoto al Museo Magi Giappone oggi e nel 2010  Rosanna Chiessi organizza e cura un’esposizione di Yuhei Takada, uno dei più importanti allievi dell’artista Gutai Shozo Shimamoto. La mostra si svolge nella galleria bludicapri di Umberto Natalizio e nel borgo di S.Anna. Vengono esposti fantastici draghi di carta e legno e tele colorate con tecniche miste.

Rosanna Chiessi, curatrice della mostra, così scrive dell’artista Yuhei Takada: E’ straordinario come gli allievi di Shimamoto, che sono tanti, non siano degli epigoni del Maestro. Tra questi, il giovane artista Takada, di Osaka, ha interpretato l’insegnamento come una lezione di vita, di creatività, indipendente dal Movimento Gutai, ma con la stessa forza, con la stessa energia nel ricercare materiali che vanno dalla carta di giornale, al legno e al colore. La carta manipolata, arrotolata, pestata con infinita pazienza, si trasforma in draghi fantastici anche di grandi dimensioni. Legno e carta assumono colori e forme irregolari che si moltiplicano fra loro in maniera differente, mantenendo fede alla ricerca secondo le tradizioni orientali del suo paese. Materiali poveri che trovano la loro ricchezza visiva nell’accostamento di tale povertà con il colore rosso vivo, blu violento, viola, nero, giallo, tutti ingabbiati in un triangolo o in un quadrato a convivere felicemente. Il risultato è straordinario. Sicuramente queste opere esposte a Capri sotto la luce magica dell’isola raffigureranno un accostamento universale tra Giappone e Italia che solo ‘arte può realizzare.

Yuhei Takada è tutt’ora attivo a livello  internazionale, in particolare nel giugno del 2019 a Roma è stato tra i fondatori di PAM Play Art Meme con gli artisti Takehiro Kawatani, Mitsunobu Miyamoto, Miyuki Nishizawa, Setsuko, Yoshio Terajima, Toko Yamamoto, Carlo Gori, Mayu Kunihisa e altri artisti italiani, nel solco della tradizione artistica giapponese, tracciata dal Gutai facendosi conoscere al mondo per la prima volta al MACRO Museo dell’Arte Contemporanea di Roma https://www.museomacro.it/progetto/la-nascita-di-pam.

 

 

 

 

 

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