Peter Goi, (Büsum, Germania,1965) dai primi anni 90 è tra gli animatori della scena underground berlinese organizzando e realizzando, da solo o in collaborazione con altri artisti, avvenimenti e spazi espositivi alternativi. Goi è scultore, pittore, fotografo, designer, performer, skateboarder, videoartista, creatore di eventi; il suo universo artistico è un complesso mondo in evoluzione che coinvolge, oltre a se stesso, anche tutto ciò che gli sta attorno: oggetti, cose e… persone (parenti, amici, conoscenti) che Goi trasforma in sculture, in personalità artificiali, in dipinti viventi, interpreti del suo modo di vedere e concepire la vita. Vita privata e vita artistica si fondono completamente in Goi tanto da dar corpo ad una super-società, una società ‘altra’ dove può trovare spazio un Goi-Museo, un Goi-Studio, una Goi-Casa (anche nella versione casamobile per viaggiare Goi-Komplex “Casa mobile” Viaggio in Italia 2000 di Peter Goi) arredati o meglio riempiti, imbrattati in modo folle e libero. In questo Goi-Mondo vivono personaggi come il “Zitronenmann” (letteralmente uomo-limone) un omino in calzamaglia giallo limone (appunto) cosparsa di bottoni neri, testimonial della Goi-Linea di Goi-Opere pronte da spedire in tutto il mondo, ovviamente, in Goi-Casse. Poi c’è lo “Schrumpf-Goi”, il Puffo-Goi che in realtà assomiglia più ad un piccolo mostro uscito da una tela di Hieronymus Bosch, “B.H” (Bernd Hass) che rappresenta il pittore freak, psicotico e incompreso, “Pop-eye” (o “The Egg-man”) interpretato, sempre dallo stesso Goi, che trasforma la sua nuca rasata in un viso sorridente con occhi e labbra posticce.
Il mondo di Goi è come un gigatesco palcoscenico dove la realtà è trasformata in un grande dipinto spaziale, un po’ futurista, un po’ pop, un po’ optical, coloratissimo, psichedelico, sempre in divenire e sempre in movimento, o meglio in velocità, come su uno skateboard”. (R.M.C.) Goi vive e lavora tra Berlino e Amburgo. Testo tratto dal comunicato stampa del 2003 della mostra di Goi a Reggio Emilia Ferrari Boy, promossa da Pari&Dispari di Rosanna Chiessi e Dispari&Dispari di Andrea Sassi.
Durante gli anni ’90, Rosanna Chiessi intensifica l’attività a Berlino, che dopo l’unificazione, è caratterizzata da è un fermento di artisti e di iniziative. In questa nuova fase di sperimentazione artistica nel 2000 aprirà galleria Pari&Dispari project. Questo nuovo corso si riflette già nella fiera di Bologna del 1998, nello stand di Pari&Dispari sono infatti esposte, oltre alle opere di Moorman, Paik, della staunitense Rita Lintz, anche lavori di artisti berlinesi o che gravitano da tutta Europa sulla città tedesca. Lo spagnolo Chema Alvargonzales presenta Valige luminose, l’italiano Costantino Ciervo opere di paesaggi industriali con tecnica mista, Ampelio Zappalorto, il poliedrico Peter Goi inscena anche una performance.
A fine anni ’90, durante l’esperienza berlinese Rosanna Chiessi trasferisce tutte le opere del suo archivio storico a Montecavolo (RE), nella bellissima villa la Favorita. Rosanna affitta la torre ed i locali adiacenti ed ospita a lavorare artisti, in particolare Peter Goi, che oltre a lavorare a Berlino ha partecipato a diverse manifestazioni promosse in ambito internazionale e collezionato diverse personali in tutto il mondo. Nel Giugno del 2000 la torre e l’aia della villa la Favorita sono trasformate in un laboratorio dall’artista Peter Goi, ospitato da Rosanna, costruisce una casa viaggiante e le opere interne. Viene prodotto il video Goi-Komplex “Casa mobile” Viaggio in Italia 2000 di Peter Goi da Pari&Dispari project, direzione artistica Rosanna Chiessi, Stefano Gualdi; assistenza tecnica Giancarlo Guidotti, Stefano Pini, Franco Belloni, Bruno Picariello; Tellure Rota, Formigine (MO), Wheels; fotografie Stefano Gualdi, Dario Lasagni; digital video Marco Storchi. Vedi tutte le immagini nella sezione Eventi.
La Casamobile e l’interno
Goi mentre costruisce la Casamobile, Rosanna Chiessi, Stefano Pini
L’attività di Rosanna Chiessi con Goi continua anche a Berlino, nel 2000 apre la galleria Pari&DispariProject sostenuta dal gruppo internazionale di giovani artisti che gravitano su Berlino, tra cui Goi, e nel 2001, in collaborazione con Franco Marinotti, inaugura a Berlino il progetto comune chiamato Artinprogress con una mostra di Peter Goi (Vedi tutte le immagini della mostra negli EVENTI)
I rapporti tra Goi e Rosaana Chiessi continuano nei primi anni 2000, nel 2003 l’artista è protagonista della mostra a Reggio Emilia Ferrari Boy, promossa da Pari&Dispari di Rosanna Chiessi e Dispari&Dispari di Andrea Sassi.
Sempre nel 2003 Goi partecipa alla mostra itinerante Un cuscino per sognare, nata dall’esigenza di comunicare i propri “sogni” attraverso le diverse espressioni dell’arte contemporanea. La mostra ha un elevato carattere internazionale per la rosa di artisti presenti e per l’originalita’ delle opere realizzate appositamente da centotrenta personaggi internazionali del mondo della cultura tra artisti, scrittori, poeti, musicisti, designer, intellettuali, tra i quali Yoko Ono, Daniel Spoerri, Shozo Shimamoto, Ben Patterson, Jakob De Chirico, Alan Kaprow, Arrigo Lora Totino, Luca Maria Patella. L’evento e’ curato da Pari&dispari Agency, con direzione artistica di Andrea Sassi, in collaborazione con Comune di Reggio Emilia. La mostra dopo Monaco di Baviera alla galleria White Cube e a Novegro/Milano nel 2004 nel 2005 approda a Palazzo Casotti.
Nel 2005 ritroviamo l’artista a casa di Rosanna a Reggio Emilia, nella foto a destra l’amico Gilberto Bortolotti.