14 Dicembre 2023

Ceroli, Mario

Mario Ceroli (Castel Frentano, Chieti 17 maggio 1938) è uno dei massimi rappresentati dell’arte contemporanea italiana. Artista eclettico, scultore, disegnatore, architetto, pittore e scenografo.

Biografia tratta dal sito web Mario Ceroli – Artista

Il lavoro di Ceroli è scultura, pittura, disegno, creazione di oggetti, ambienti e scenografie. Ceroli è un artista poliedrico, mercuriale, versatile. Complesso si direbbe, come ogni artista, si, ma con quella straordinaria capacità di mescolare ogni arte. Difficile separare una scultura dall’aspetto pittorico, gli arredi dalla scultura e dalle immagini. Una biografia a parte meriterebbe di essere scritta per l’attività di Mario Ceroli con il teatro: anche qui scultura e scenografia si fondono insieme per dare vita a palcoscenici maestosi. La sua scultura è costruzione piuttosto che plasmazione, le forme sono concetti tangibili e mai astrazioni, si tratta quasi sempre di idee semplici, oggettuali, concrete. Nell’uso del bronzo, l’idea che ne risulta è di una serie di stratificazioni, di piani consequenziali, che non danno all’opera quel carattere di uniformità plastica, pur nell’ambito di un’opera armonica e sintonica. Studia all’Istituto d’Arte di Roma e lavora sotto la guida di  Leoncillo Leonardi, Pericle Fazzini e Ettore Colla, dove sperimenta l’uso della ceramica. Tiene una prima mostra di ceramiche nel 1958: “Questa cosa che io sono uno scultore del legno non è affatto vera, perché ho fatto diverse esperienze con i materiali: ho usato il legno, ho fatto ceramiche, ho usato il marmo, ho realizzato cose con il ghiaccio, con l’acqua, ho fatto cose di carta, cose di stoffa” — Mario Ceroli

Gli anni ‘60: il legno, l’America, il ghiaccio

Non solo scultore di materiali, Ceroli sembra più interessato a creare spazi, ambienti, scenografie maestose: nel 1965 inizia a lavorare a Cassa Sistina, uno spazio che contiene tutti gli oggetti: tutto è trasportabile, commercializzabile. Ironia, mistificazione della realtà ne fanno un’opera d’arte eccezionale. Cassa Sistina gli vale il Premio Gollin. Il 1966 è un anno decisivo: Ceroli espone alla Galleria La Tartaruga di Roma, tra le varie opere, L’ultima cena realizzata un anno prima, e oggi conservata alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma. Dal settembre 1966 al giugno del 1967 Ceroli si trasferisce negli Stati Uniti a nell’aprile tiene una personale presso la Bonino Gallery di New York, dove espone Farfalle. Altro grande capolavoro di quegli anni è La Cina, del 1966, una delle prime opere della storia dell’arte immersiva e totalizzante, che dava l’impressione allo spettatore di esserne quasi parte. Spettacolarità, spazi plastici, opere maestose: nel 1969 Ceroli realizza Io, piramide di ghiaccio: una piramide di mattoni di ghiaccio al cui vertice pende una sfera di acciaio che contiene carbone ardente.

Gli anni ’80 -‘90

Porte che si aprono, porte socchiuse, scale, armonie, elementi ricorrenti della produzione ceroliana. Gli anni ’80 segnano la ricerca del tema sul “tuttotondo”, della matericità sferica, con opere che rappresentano un dialogo costante con l’ambiente: a questi anni risalgono La Porta (1981)Il Cenacolo (1981)Uomo Vitruviano (1987), Casa di Nettuno (1988), Maestrale (1992), Applausi (1992).

Mario Ceroli oggi

Gli anni duemila vedono Ceroli impegnato in una continua commistione di elementi naturali, legno e cenere, legno, cenere e lamine d’oro. Sono del 2007 opere come La nuda verità, Guerriero Frentano: figure umane intagliate nel legno e cosparse di cenere, a simboleggiare l’essere umano che si fonde con la natura. Il 2007 è anche l’anno che vede che la realizzazione della maestosa opera Paolo e Francesca, con la ricomparsa del tema della scala: figure umane si stagliano su una scala, ai piedi cumuli di colore variopinto. Oggi Mario Ceroli vive a Roma con la sua famiglia.

La collaborazione tra Mario Ceroli e Rosanna Chiessi risale al 1969, nel periodo in cui (dalla metà del 1969 al 1971) Rosanna Chiessi insieme all’amico Alberto Belardetti apre lo studio GRAFICA INTERNAZIONALE in via Di Parione, dietro piazza Navona a Roma, di produzione di edizioni di grafiche e multipli di artisti contemporanei, tra cui Mario Ceroli, Agostino Bonalumi, Caruso e Rafael Alberti.  L’artista e Rosanna  Chiessi collaborano  per la realizzazione dell’edizione La valigia dell’emigrante con testi di Achille Bonito Oliva. L’opera di Mario Ceroli del 1970 è una delle prime e più importanti edizioni di Rosanna Chiessi come Grafica Internazionale (Roma). Solo nel 1971 fonda Pari&Dispari a Reggio Emilia e da quel momento edizioni ed eventi utilizzeranno quel logo. La valigia dell’emigrante  è una cassa-oggetto in legno pino di Russia contenente quattro opere in quattro diversi materiali, cm 75 x 105  x 11, 99 esemplari in numeri arabi, XX esemplari in numeri romani, ogni opera è firmata dall’autore. La cassa contiene GEOMETRIA, cristallo montato in cassa legno di Russia cm 75 x 105 x 11; NINFEA, 24 ninfee di carta sotto vetro in cassa legno di Russia cm 75 x 105 x 11; PROFILO, profili di legno balsa su cartone, misura del foglio cm 70 x  100; FARFALLA, farfalla di gomma su cartone, misura del foglio cm 70 x  100. I vocaboli del testo sono stati trascritti da Nuovissimo Dizionario Palazzi della lingua italiana del 1953 per Mario Ceroli da Achille Bonito Oliva.

Il catalogo dell’opera Valigia dell’emigrante sarà pubblicato nel 1973 nel Libro catalogo di Pari&Dispari, con copertina a due legni ed elastici, contenente 10 opuscoli, ognuno dei quali riporta interventi diretti degli artisti,  Reggio Emilia. I 10 cataloghi racchiusi dai due legni sono relativi ad edizioni prodotte da Pari&Dispari con gli artisti Mario Ceroli, Giuseppe DesiatoGiulio BizzarriGiovanni RubinoRafael Alberti, Agostino Bonalumi, Claudio Parmiggiani, Giuliano Della CasaValerio MiroglioFranco Guerzoni40+1+3 gioco della carte “Piacentine”. L’intero catalogo è stato curato da Giulio Bizzarri.

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