16 Gennaio 2024

Arte Fiera Bologna 2024, mostra “Praticamente nulla da vendere”

“Praticamente nulla da vendere”
La performance ad Arte Fiera nel 1976
Mostra a cura di Uliana Zanetti
Arte Fiera, Bologna, 2-4 febbraio 2024

Realizzata nel contesto di Arte Fiera 2024, in occasione dei 50 anni della kermesse bolognese, e allestita al Padiglione 25, “Praticamente nulla da vendere” è realizzata in collaborazione con il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna. La mostra offre l’opportunità di approfondire l’ampio progetto di ricerca sulla performance promosso negli ultimi anni dal Museo. “Praticamente nulla da vendere” è curata da Uliana Zanetti, responsabile delle Collezioni del MAMbo, dove ha allestito la sezione sulla performance a Bologna e in Emilia-Romagna negli anni Settanta e curato il libro La performance a Bologna negli anni Settanta, Settore Musei Civici Bologna | MAMbo 2023.

L’esposizione, il cui titolo deriva da una dichiarazione di Rosanna Chiessi, fondatrice di Pari&Dispari, sulla sua partecipazione alla fiera del 1976: “Praticamente, non avevamo nulla da vendere”, evidenzia il ruolo di ricerca svolto dalle gallerie private determinate a sfidare i canoni consolidati con la partecipazione entusiasta degli artisti ad iniziative realizzate in contesti di mercato con scarsi sbocchi commerciali. Uliana Zanetti è riuscita ad ampliare ciò che sapevamo sulla performance nell’edizione di Arte Fiera del 1976, in particolare ricostruendo l’attività di Rosanna Chiessi/Pari&Dispari insieme allo Studio Morra, da un lato, e la Galleria del Cavallino con la Ronald Feldman Fine Arts, dall’altro. In due grandi stand indipendenti si svolsero quotidianamente due programmi di performance per tutta la durata della Fiera.

Pdf comunicato stampa a cura di ARTEFIERA

Alla fiera di Bologna del giugno 1976 nello stand di Pari&Dispari e Studio Morra, intitolato 8 giorni 8 performancesHermann Nitsch mette in scena un happening del repertorio del Teatro delle Orge e dei Misteri secondo un rituale liturgico, imbrattando la persona crocifissa col sangue di un animale squartato che rimane impresso sulla tela. L’artista giapponese Fluxus Takako Saito inscena una performance-gioco con maschere di carta. Joe Jones realizza un concerto con gli strumenti musicali autosuonanti (cetra e bauletti). Geoff Hendricks si immerge in un happening di suoni naturali con materiali lignei. Urs Luthi nascosto da un passamontagna distribuisce negativi di sue fotografie, ma se esposti alla luce non sono più stampabili. Franco Vaccari inscena la performance Sogni, scattando fotografie dietro una tenda immerso nelle piante. Giuseppe Desiato procede alla vestizione e velature delle sue modelle come in una processione mediterranea. Heinz Cibulka infine realizza una performance assolutamente proibita in fiera: prepara una cena cucinando cibi. Rosanna segnala che successivamente furono vietate le performances in fiera per il loro valore dirompente al di fuori degli schemi tradizionali.

Articolo “Che performance, a 50 anni” di Stefano Bucci, inserto La Lettura, Corriere della Sera, 14 gennaio 2024

Si ringrazia per il lavoro di ricerca del periodo il Museo MAMbo di Bologna ed in particolare Uliana Zanetti; Artefiera per lo spazio dedicato a questa ricostruzione di memoria sempre attuale; la Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia per avere istituito e reso fruibile il fondo Rosanna Chiessi, Archivio fotografico storico-artistico Pari & Dispari, costituito da 54 album fotografici realizzati da Rosanna, video e pubblicazioni. Gli album raccolgono migliaia di fotografie riordinate e commentate e raccontano la complessa e ricca attività della Chiessi che per più di 40 anni con artisti di tutto il mondo, in particolare dell’area concettuale italiana, poeti visivi, Azionismo viennese, Fluxus, arte performativa e movimento Gutai.

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