23 Novembre 2022

Roca, Anton

Anton Roca (Reus, Catalogna 1960) è un’ artista polivalente che lavora nel campo dell’arte concettuale, con una stretta interazione tra le esperienze vitali e quelle artistiche. Di formazione autodidatta, il suo lavoro tende alla definizione di una spiritualità che, attraverso l’arte, porta al superamento dei Sé.
Il suo agire artistico muove dal pensiero, dalla riflessione, e, per concretizzarlo, si avvale di un metodo interdisciplinare in modo da convogliare, nel migliore dei modi possibile, questo pensiero, il risultato di questa riflessione, verso l’osservatore. Si interessa anche di ricerca sonora, usando il suono come un immateriale nel suo lavoro, che sono per la maggior parte installazioni.
Dal 1977 espone in numerose mostre personali e collettive, partecipando anche a diversi festival, in un iter che, dalla Catalogna, lo porta in Germania, Ungheria ed infine in Italia, dove attualmente ha il suo studio. Tra il 1984 ed il 1986 ha avuto un incarico presso la Escola Taller d’Art” di Valis (CAT) come insegnante di tecniche di pittura. Nel 1986 apre la Mental Permanent Factory, una sorta di stato mentale di ascolto permanente e, da quell’anno, viaggia attraverso l’Europa praticando una coscienza nomade dell’arte. Dal 1994 é il direttore artistico di “Altra Musica/Altri Canti”, un luogo di incontro rivolto ad accogliere quelle esperienze artistiche che muovono dalla ricerca e dalla sperimentazione alla fine del secondo millennio. Opere di Anton Roca si trovano in collezioni pubbliche e private all’interno di un ambito europeo: Barcellona, Berlino, Budapest, Cesena, Roma, Reus e Tarragona.

Anton Roca è stato protagonista dell’ultima installazione organizzata da Rosanna Chiessi nella sua casa di Cavriago, nel dicembre del 1990. Con l’installazione ΠΑΡΑΟΞΟΝ (Vestigia) Roca ha costruito una grande metafora sul tempo vissuto dal 1947 al 1987, ispirandosi ad un testo dello scrittore Marzari che racconta il percorso della vita di un uomo di 30 anni, tracciando una linea di comunicazione tra memoria individuale e collettiva in Italia, attraverso fatti politici, sociali ed economici. Roca stabilisce una valutazione inversamente positiva del periodo 1947-1987, dividendolo in tre epoche: Età dell’Oro 1947-1957, Età del Bronzo 1957-1987, Età del Ferro 1987….Se il periodo 1947/57 era dominato dal contesto rurale, il lavoro manuale e il contatto della natura, nello spostarsi a piedi o in bicicletta, il periodo 1957/87 sarà invece marcato dalla cultura del consumo, dal “Boom economico”, dalla comparsa dei “mass media”, del passaggio dalla radio alla televisione, dal lavoro meccanico, dal desiderio ecologico di ritorno alla natura e dallo spostarsi in automobile. In questo periodo si segnala il 1977  come un anno socialmente importante  per le dimostrazioni di studenti e operai a Bologna. Roca risolve questa metafora con una grande “scultura-installazione” con un video e venti pezzi di parete con delle immagini che illustrano ciascuna delle Età proposte. Accompagna l’installazione l’edizione ΠΑΡΑΟΞΟΝ, litoserigrafia su carta, 1990, cm 50 x 35, tiratura 100 copie  ed un catalogo in italiano, inglese e spagnolo, pg. 39 con testi critici e immagini dell’installazione. ΠΑΡΑΟΞΟΝ è a cura di Rosanna Chiessi, con il contributo del Ministero e Ambasciata di Spagna, dalla Direzione della promozione culturale della Catalogna, Rai, concessionari Fiat, Transcoop, F.lli Cerioli, Tipolitografia Caselli di Reggio Emilia.

 

 

 

 

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