13 Ottobre 2022

Shozo Shimamoto, Bottle Crash Reggio Emilia 2011

Shozo Shimamoto (1928-2013) è stato co-fondatore nel 1954 con Jiro Yoshihara del movimento Gutai (che significa concretezza). Il movimento prese le mosse da una serie di fermenti che in quegli anni animarono il Giappone e favorirono un processo di radicale ripensamento della tradizione artistica e pittorica. Shimamoto è stato un fedele interprete dello spirito Gutai, sperimentando durante la sua lunga carriera artistica tecniche e soluzioni molto diverse, mettendo sempre più in primo piano l’interpretazione e non solo l’esecuzione: i Buchi su carta, poi di metallo; l’atto scenico tramite la passerella di legno su cui far camminare il pubblico; la messa al bando del pennello sparando colore con un cannone o tramite il bottle crashutilizzando un mezzo meccanico che separa l’artista dalla materia cromatica e mette in gioco il caso, la Mail Art nel corso degli anni ’70 ed ’80. Fin dalle prime opere Shimamoto dichiara quelli che saranno i leitmotiv di tutta la sua produzione: l’interazione che lega da un lato casualità e volontà della materia, dall’altro l’atto performativo dell’artista. A partire dagli anni Novanta Shimamoto recupera la tecnica del Bottle Crash, evolvendone il carattere performativo, in occasione di performances pubbliche, eventi collettivi in spazi di grande respiro, coinvolgendo emozionalmente il pubblico e il gesto artistico in un grande “teatro della pittura”. L’artista – che negli anni 2000 opera assiduamente in Italia, in particolare in collaborazione con Rosanna Chiessi/Pari&Dispari e con “l’Associazione Shozo Shimamoto” – è protagonista nel 2011 dell’ultima grande performance pubblica in Italia a Reggio Emilia a Palazzo Magnani, durante la mostra antologica  Shozo Shimamoto, opere 1950-2011.Oriente e Occidente. Il maestro del Gutai, dall’alto di una gru, lancia i suoi colori sull’ampia superficie di una grande tela senza alcuna preesistenza progettuale, facendo deflagrare sulla tela bottiglie piene di colore. L’artista dà così letteralmente vita alla materia in quanto il colore è vivo e può liberare, attraverso l’arte, la propria intrinseca creatività. L’atto finale dell’evento spettacolare è la trasformazione della tela in quadri: i bottle crash.

Performance di Shozo Shimamoto a Palazzo Magnani, Reggio Emilia, 24 settembre 2011. Shimamoto è accompagnato dall’assistente Handa

SELEZIONE DI OPERE CREATE DALLA GRANDE TELA

Shimamoto, Bottle crash, opera unica, Reggio Emilia, cm 200 x 185, acrilico su stoffa e vetri

Shimamoto, Bottle crash, opera unica, Reggio Emilia, cm 256 x 225, acrilico su stoffa e vetri

Shimamoto, Bottle crash, opera unica, Reggio Emilia, cm 142 x 94, acrilico su stoffa e vetri

Shimamoto, Bottle crash, opera unica, Reggio Emilia, cm 108 x 94, acrilico su stoffa e vetri

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