Coco Gordon, Template, 1985, performance di Coco Gordon a New York, nella vetrina della cartoleria Sohozat a SOHO NYC. L’artista si avvolge in carta a mano umida che prende la forma del corpo come una pelle. Nella performance Coco Gordon è affiancata da Helmut Becher.
La storia della performance raccontata da Coco Gordon:
“Al mio progetto Skin- (Pelle) realizzato dal 1984-88 ho invitato 12 artisti: Simone Forti, Ray Johnson, Alison Knowles, Linda Montano, Barbara T Smith, Arlene Schloss, Betsy Damon, Henry Martin, Liz Rimland, Sandra Semchuk, Ann Hatch, me stessa ed un’artista canadese che poi non ha partecipato. Al suo posto Henry Martin ha fatto una roccia dove le streghe saltavano e poi la carta spariva col vento. Tutti gli artisti hanno avuto un grande pezzo di carta bagnata (4 x 8 piedi) fatta con lino Flax, quindi molto flessibile, arrotolata e da tenere in frigo anche per anni, da utilizzare in performance, dedicate a Barbara T Smith, artista molto conosciuta in California e Los Angeles. L’operazione inizia con il taglio dell’abito indossato da Barbara T Smith, “ethics work teileur”, da parte di Coco Gordon. L’abito poi viene donato a Coco, la quale decide di coinvolgere altre 12 artiste. La prima azione è pertanto di Barbara T Smith e questo è il motivo per cui tutte le performances sono dedicate a lei. La seconda azione è di Coco Gordon (raccolta nel libro Skin Project). …..Per la mia azione mi sono coperta della pelle arancione e l’ho lasciata asciugare sopra di me dopo diverse azioni. Questa era la prima azione di 50 donne nel Windo©peace per la pace contro i missili nelle acque di NYC (harbor) per un anno, 1985-6 e per questo progetto ho vinto il premio Susan B Anthony Award. Ogni artista doveva vivere in vetrina, in uno spazio piccolissimo, per una settimana senza uscire. Io ho sognato per ore e sono stata in uno stato di super conscio per 33 ore, facendo azioni per tutta la settimana. Nel frattempo mi visitavano artisti, come Geoff Hendricks ed altre persone mentre facevo azioni o sognavo e mi parlavano, ma io non potevo rispondere con la voce ma soltanto con azioni in uno stato sognante.