2 Gennaio 2019

Franco Vaccari, Carta moneta Cavriago

Franco Vaccari,  Carta moneta Cavriago, stampa, 1984, cm 12 x 17. Edizione Pari&Dispari e Borgobello.

Franco Vaccari conia la carta moneta di Cavriago in occasione dell’evento Il fascino della carta organizzato da Pari & Dispari nel giugno del 1984. L’evento si svolge in diversi luoghi di Reggio Emilia e ha la carta come materiale privilegiato e filo conduttore di tutte le opere e le performance dell’evento. Non a caso tra le attività cavriaghesi di Rosanna Chiessi era proprio la produzione di carta a mano, che gli artisti poi adoperavano per le loro creazioni.
Al campo volo Vito Mazzotta fa volare delle mongolfiere di carta, di diverse forme e dimensioni,  create da lui. Giuliana Pini organizza un volo di farfalle presso i Giardini pubblici, e Anna Girolamini fa sbucare le ali della Nike di Samotracia tra i rami degli alberi. La performance più spettacolare è quella dedicata a Piero Manzoni: sette chilometri di carta vengono srotolati da un camioncino tra Cavriago e Reggio Emilia. I fluxus Alison Knowles e Philip Corner tengono un Carta concerto nel Chiostro dei Marmi Romani dei Musei Civici. Adriano Spatola “multa” con mille assi di cuori le auto parcheggiate.  Tra gli eventi più importanti, Mimmo Rotella esegue un decollage, Omaggio a Reggio Emilia, che sarà poi donato al Comune ed è attualmente esposto presso Palazzo dei Musei. Alla rassegna parteciparono anche Yasmin Brandolini D’Adda, Takako Saito e molti altri.

Franco Vaccari, Carta Moneta Cavriago, 1984. Così l’artista racconta: “Recentemente sono stato contattato da un critico d’arte che si interessa del rapporto che hanno avuto gli artisti con il danaro come fatto simbolico, e gli ho inviato la mia invenzione della moneta che creai a Cavriago, in occasione di una festa, che si chiama il Cavriago! Sulla moneta ho indicato i valori: 1, 10, 100, 1000 Cavriago. Ma Cavriago deriva, per assonanza, da “Cavourein”. “Al Cavourein” era una moneta di rame all’epoca di Vittorio Emanuele III, dove era incisa la testa di Cavour. Il Cavriago che avevo inventato, deve essere osservato con gli occhiali 3D, per vedere i dettagli degli arabeschi a rilievo. Inoltre inserii una veduta settecentesca del paese e due figure che giocavano alla morra con le mani, simboleggiando così la casa editrice e d’arte Pari&Dispari della Chiessi.”