15 Maggio 2019

Costantino Ciervo, Out-Look

Costantino Ciervo, Out-Look, 2017, scultura video. Opera proprietà dell’artista.

La scultura video “outlook “ prende spunto dal progetto di arte partecipativa “Send Protest” e attinge una parte del suo materiale dalla sua banca dati. “SendProtest” è un’APP che immagazzina ininterrottamente in un archivio online, –  in  modo sistematico e cronologico, seguendo un criterio rigoroso di localizzazione geografica  e temporale , – fotografie, video e commenti del dissenso critico, che, cittadini nel mondo inviano, tramite l’applicazione, dal vivo con i loro telefonini quando sono testimoni diretti oculari di fatti che loro ritengono nocivi alla comunità o degni di essere documentati come forme di protesta civile.
L’archivio internazionale è accessibile e fruibile  a tutti attraverso il sito www.sendprotest.com.
“out-look” usa ventidue immagini di protesta che sono state selezionate tra le ca. 400 fotografie e video che attualmente sono presenti nell’archivio. Le immagini documentano situazioni legate alla povertà, alla protesta civile organizzata, all’industria dell’alimentazione nociva, al sessismo, al razzismo e al degrado urbanistico.
Le immagini  reali di protesta nell’installazione sono state affiancate una con l’altra in modo da creare un nastro filmico. La sequenza dei frams scorre lentamente, dal punto di vista dello spettatore, da sinistra verso destra su tre monitori allineati orizzontalmente di cui quello centrale è disposto su un livello leggermente posteriore rispetto a quelli laterali.
Nel momento in cui le immagini cominciano a scorrere, agli estremi dei monitori del  lato destro e sinistro dell’installazione, subentrano, lentamente,  rispettivamente i corpi nudi, privi di genitali, di due avatar di un uomo e una donna di pelle bianca.  I due avatar marciano, con uno sguardo fisso tipico dell’automa, l’uno verso l’altro seguendo un percorso prospettico diverso. Mentre la donna si muove linearmente e  in primo piano procedendo da sinistra, l’uomo, procedendo da destra, in parte si inoltra nello spazio prospettico bidimensionale delle fotografie aggirandosi tra le persone e le cose per poi incrociarsi nel monitore centrale con la donna e infine sparire a lati estremi del monitore di sinistra.
Sotto i monitori è posta una scritta OUT-LOOK al neon di colore bianco.
Le parole out e look divise dal trattino, sono la paràfrasi della parola in inglese OUTLOOK che significa prospettiva, previsione, visione, punto di vista (e inoltre ricorda il famoso software per spedire e ricevere email).

L’estetica dell’installazione presenta una forte connotazione tecnologica: l’uso dell’alluminio per i supporti; l’impiego e l’esposizione visiva dei minicomputer per la sincronizzazione dei video e infine, nell’editing del video,  l’interazione dell’animazione tridimensionale degli avatari con la superfice bidimensionale delle fotografie.
La scritta, considerata in relazione ai vari elementi e suggerimenti  simbolici contenuti nell’installazione, può essere interpretata come una provocazione e stimolo a riflettere, sui fenomeni dell’assenza, dell’assuefazione, dell’indifferenza, – in un’era dove la partecipazione alla vita civile potrebbe essere paradossalmente fortemente incentivata e amplificata dall’enorme progresso tecnologico della comunicazione.
Partecipare, in modo consapevole, a quei processi di trasformazione della realtà, in contrapposizione alla sempre più crescente separazione tra capitale e lavoro e al risultante uso della tecnologia subordinata alla sola produttività la cui perversa attitudine è quella di conseguire un profitto (in termini di denaro e potere per pochi) sempre superiore ai mezzi impiegati e quindi a creare un incremento continuo della reificazione dei rapporti umani e delle diseguaglianze sociali.