19 Ottobre 2019

Yagi, Tomohiro

Tomohiro Yagi, (Giappone, XX-XXI), insieme a Motoo Nomura, LOCO, Mi Dong Ying, Yuei Takada, Kawori Watanabe, Mamoru Atsuta, Ayako Isogai, Takehiro Kawatani, Mayumi Handa, Motonari Nohara e a tanti altri artisti giapponesi, è tra i principali allievi del maestro Shozo Shimamoto, esponente del movimento Gutai. Gli artisti si identificano nel gruppo AU (Art Unidentified) composto prevalentemente da giovani che Shimamoto ha individuato dopo gli anni Settanta, quando è stato scelto come rappresentante ufficiale di Gutai. AU nel 2007 conta 200 artisti, spesso neolaureati nell’ università di Takarazuka dove Shimamoto ha insegnato fino a quell’anno. Interpretano l’insegnamento come una lezione di vita, di creatività, indipendente dal pensiero del Movimento Gutai, ma con la stessa forza ed energia nel ricercare materiali che vanno dagli oggetti comuni, dalla carta di giornale, al legno, al tessuto, al metallo, al colore, allo smalto. Sono interpreti originali della tradizione avanguardista giapponese, riprendendo lo spirito espressivo e trasportandolo con ironia ed essenzialità nell’universo nuovo delle giovani generazioni. I componenti di AU sono unificati dalla massima libertà di espressione, nell’uso dei materiali e per la varietà di stili, di media e di genere artistico, spaziando dalla performance alla calligrafia, dalla pittura alla scultura con carta.

Yagi e Sumi, 2008, performance Punta campanella

Il rapporto di Tomohiro Yagi con l’Italia dal 2005 è costante. Collabora strettamente con Rosanna Chiessi/Pari&Dispari durante le diverse performances e mostre di  Shozo Shimamoto e Yasuo Sumi organizzate in Italia, intervenendo direttamente, supportando gli happening di Shimamoto e partecipando a mostre collettive. Nel maggio del 2006 con Shimamoto, Sumi e numerosi artisti del gruppo di artisti AU è presente a Napoli all’evento Un’Arma per la pace, a cura di Pari&Dispari e Fondazione Morra, che si articola in varie sedi: in piazza Dante con la spettacolare performance di lanci di colore da una gru sul sottostante pianoforte suonato da Charlemagne Palestine, in un convegno al teatro dell’Accademia di Belle Arti, in una mostra al palazzo dello Spagnuolo, in un happening degli allievi AU Pittura Azione in Umbrella e in una performance di Sumi alla Vigna di S. Martino. Nel 2008 Yagi collabora attivamente alle performance di Shimamoto a Punta Campanella (Sorrento), alla Certosa di S. Giacomo di Capri e a Villa Bersani, sempre a Capri. Nella Certosa si inaugura anche la collettiva “Vento d’ Oriente”, dove il gruppo Gutai si confronta con Fluxus e con le nuove generazioni di artisti giapponesi vicini alla sua ricerca, “AU, Art Unidentified”.  Nella mostra “Vento d’ Oriente”espongono Shozo ShimamotoYasuo Sumi e Yozo Ukita, gli artisti Fluxus Ay-O e Nam June Paik e  Mamoru Atsuta, Ayako Isogai, LOCO, Motonari Nohara, Tomohiro Yagi.  Il gruppo AU espone e si esibisce sempre nell’estate del 2008 anche a Massalubrense. Nel 2009 espone nella mostra collettiva Giappone oggi, a cura di Vittoria Coen, al Museo Magi. L’artista è tutt’ora attivo in Giappone dove vive e lavora.

Performance di Shozo Shimamoto alla Certosa di S.Giacomo a Capri, 2008. Shimamoto è assistito da Handa, Yagi, Takada, Nohara (foto Andrea Mardegan).

Yagi nella mostra “Vento d’ Oriente” alla certosa di Capri, 2008, (Rivista AU n°173, foto Andrea Mardegan)

 

 

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