26 Giugno 2020

Miroglio, Valerio

Valerio Miroglio (Cassano Magnago, Varese 24 ottobre 1928 – Asti 16 settembre 1991) è stato artista, scultore, giornalista, poeta, animatore culturale. Figlio del partigiano Giovanni e della staffetta Arcangela entra, insieme al fratello Pierluigi, nella 101 Brigata Garibaldi. La tragica morte del padre  ne segna la presa di coscienza umana, politica e le scelte della sua vita. ​Alla fine della guerra inizia a disegnare e dipingere, traendo ispirazione dal colorismo post – impressionista dei Sei di Torino e, più in generale, dall’eredità formale delle avanguardie storiche. Espone presso il circolo culturale La Giostra ed in questi anni conosce Rosa, la sua compagna di vita. ​Negli anni a venire, attraverso una ricerca tecnica e visuale ininterrotta, attenta all’espressività di media artistici non convenzionali, inizia a definirsi la sua poetica, di carattere intimista, sensibile alle cause primarie e alle conseguenze ultime della vita, oscillante tra la forma astratta e il riferimento a un universo extra umano, abitato da forme antropomorfe primigenie che ritorneranno di frequente nella sua produzione futura. ​All’inizio degli anni Sessanta si occupa della promozione editoriale della Galleria d’Arte La Giostra, entra in contatto con artisti delle avanguardie italiane ed europee e conosce Corrado Cagli. ​Realizza i Frammenti di memorie e le Sequenze tipografiche e inizia la sperimentazione plastica, caratterizzata dall’utilizzo di una grande varietà di materiali: inox, legno, plexiglas, resine, poliuretano. Fra le serie più significative vi sono le Ombre solide, Emmanuelle, i Totem e, fra questi, i Moduli sterili e gravidi, parallelepipedi modulari scomponibili. Iscritto all’albo dei giornalisti come pubblicista, scrive su testate locali e nazionali, dirige le riviste di costume Io, Lui e la rivista letteraria Plexus insieme a Fernanda Pivano, ed entra nella redazione de Il Caffè, fondato e diretto da Giambattista Vicari. Qui conosce i poeti visivi Adriano Spatola, Giulia Niccolai e Corrado Costa, con i quali inizia un rapporto di amicizia e collaborazione che dura negli anni a venire e che porta, tra le altre cose, alla nascita della rivista Tam Tam, di cui è direttore responsabile. A partire dal 1970 compie un progressivo distacco dall’opera, sviluppando, in chiave concettuale, l’idea di arte come obbligatoria rivisitazione di se stessa, mettendo la citazione al centro della propria ricerca. E’ il momento in cui la sua poetica, che adesso assume connotazioni di denuncia sociale, fa proprie le istanze del postmoderno. Elabora il Giudizio Universale, il Concerto per Piano Regolatore, Identigod, Desculturizzazione. Al 1975 risale la prima opera pubblica di grandi dimensioni in cemento, Studentessa. Miroglio adotta la tecnica del getto di calcestruzzo in forma persa di polistirolo espanso, utilizzata anche per i monumenti alla resistenza italo – jugoslava. Conosce Rosanna Chiessi/Pari&Dispari, promotrice culturale ed editrice, che gli pubblica il CDGA’. Come Diventare Grandi Artisti e lo coinvolge nelle rassegne d’arte internazionali da lei organizzate in quegli anni. ​Nello stesso periodo nell’ambito del movimento che faceva capo a Franco Basaglia contro la violenza della segregazione manicomiale, ottiene il ricovero volontario presso l’ospedale psichiatrico di Mombello a Limbiate. Nel corso di dieci giorni, insieme al pittore Gianni Bergamelli, stimola i ricoverati a dipingere una tela di 25 metri, esortandoli a esprimere la loro sofferenza. Iniziativa che suscita interesse in tutta Italia, sollecitando interventi a favore della chiusura degli ospedali psichiatrici. Nel settembre 1981, nell’ambito di “Segmenti, percorsi e dinamiche sonore”, rassegna RAI, organizzata presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, il Concerto per Piano Regolatore conosce una versione performativa presso l’auditorium del museo. ​Per RAI Radiouno realizza trasmissioni per i programmi sperimentali Fonosfera e Audiobox condotti da Armando Adolgiso e Pinotto Fava. ​Artista concettuale non allineato, che non arriva mai a negare la figura, si trova a proprio agio nel clima di ritorno alla manualità e di rinnovata attenzione nei confronti della tradizione artistica italiana che caratterizza gli anni Ottanta; elabora il Maelstrom (Gallerie Civiche d’Arte Moderna di Ferrara nel 1983), le Trombe del Giudizio, l’Eidocalamus o Criticografo, i Vortici, le Architetture e Radiazioni. ​Assume la direzione artistica dell’Arazzeria Montalbano e ne elabora il presupposto operativo, che consiste nel rifiutare l’idea che l’arazzo debba essere una riproduzione ingigantita di un’opera non realizzata per lo scopo. Coinvolge altri artisti, tra cui Marco Gastini e Claudio Parmiggiani,  in un progetto a lungo termine, che non giungerà a compimento a causa della prematura morte dell’artista. Come periodico dell’Arazzeria Montalbano pubblica il Bollettino della Vittoria, rivista letteraria, contenitore di poesia visiva e mail art, curiosa contaminazione tra cultura e satira, serietà e aperta ironia, definito il periodico letterario più piccolo del mondo per le dimensioni di cm 14 x 20. Sono stati collaboratori del periodico Armando Adolgiso, Adriano Spatola, Corrado Costa, Giovanni Fontana, Arrigo Lora Totino, Franco Beltrametti, Pablo Echaurren. ​Dal 1986 al 1991 Miroglio è direttore responsabile e collaboratore del Palinsesto, periodico d’informazione della Biblioteca Consorziale Astense e tiene la rubrica Parola d’artista su La Stampa. (Si ringrazia la famiglia di Valerio Miroglio ed in particolare Giacomo Goslino per la collaborazione alla stesura delle note biografiche. Vedi testo completo pdf).

La Collaborazione tra Valerio Miroglio e Rosanna Chiessi risale all’inizio degli anni ’70. E’ un periodo artisticamente fecondo e molto vivace per Rosanna e la sua abitazione in via Emilia S.Stefano a Reggio Emilia diventa un crocevia di artisti e poeti d’avanguardia provenienti da tutto il mondo. Rosanna Chiessi inizia il lavoro sulla Body art, collabora con il gruppo degli Azionisti Viennesi, il movimento Fluxus, rafforza il legame con i poeti visivi italiani, i concettuali, partecipa a fiere internazionali (Basilea, Dusseldorf, Bologna ed altre) e realizza edizioni d’arte prestigiose. L’elenco degli artisti che dal 1972 al 1976 frequentano e lavorano con Rosanna è lungo, si ricordano Hermann Nitsch, Joe Jones, G.Hendricks, Takako Saito, Al Hansen, Nam June Paik, Charlotte Moorman, Dominik Steiger, Gerhard Rhum, Urs Luthi, Giuseppe Desiato, Franco Vaccari, Giuliano Della Casa, Claudio Parmiggiani, Ugo Sterpini, Giulia Niccolai, Adriano Spatola, Rafael Alberti, Diether Roth, Valerio Miroglio, Corrado Costa, Giulio Bizzarri. L’intesa artistica e umana rappresentano per Rosanna Chiessi due fattori che devono sussistere in modo congiunto per promuovere opere, eventi ed edizioni d’arte e tale sintonia si instaura sicuramente con Valerio Miroglio. Nei numerosi incontri a Reggio Emilia a casa di Rosanna, dove Valerio trova anche gli amici Adriano Spatola, Giulia Niccolai, Corrado Costa e Giulio Bizzarri, nasce e viene pubblicata l’edizione Pari&Dispari CDGA’. Come Diventare Grandi Artisti“. L’opera si compone di un manifesto promozionale (serigrafie firmate su carta a colori, 1973, cm 70 x 50, edizione Pari&Dispari), la tessera d’iscrizione (serigrafia, 1973, cm 11,5 x 16,5, edizione Pari&Dispari) e il diploma di una fantomatica accademia di Belle arti, laddove, corrispondendo una somma di denaro adeguata, si sarebbe potuto accedere al rango di artista senza avere particolari capacità.

Valerio Miroglio, CDGA’. Come Diventare Grandi Artisti

Nel 1972 Valerio Miroglio crea un’opera che diventerà, insieme alla doppia chiave di Giulio Bizzarri, un simbolo nel tempo di Pari&Dispari, il “Mappamondo per Rosanna“, rivisitazione del mappamondo con l’inserimento di nuove terre, penisole ecc. dedicate ad artisti, familiari ed amici cari. Il Mappando per Rosanna è esposto ed appare nella copertina del  catalogo nel 1995 della grande mostra presso la Sala Giardino dei Musei Civici di Reggio Emilia, Pari & Dispari, 25 anni di seduzione. All’inaugurazione è presente anche il critico d’arte Pierre Restany. Nel 2018, presso il Museo MAMbo di Bologna, l’opera è esposta e pubblicata sul catalogo della mostra dedicata a Rosanna Chiessi.Pari&Dispari e alla sua attività,  a cura di Lorenzo Balbi.

Nel 1973 Rosanna Chiessi produce il Libro catalogo di Pari&Dispari, con copertina a due legni ed elastici, contenente 10 opuscoli, ognuno dei quali riporta interventi diretti degli artisti. I 10 cataloghi sono relativi ad edizioni prodotte da Pari&Dispari con gli artisti Mario Ceroli, Giuseppe Desiato, Giulio Bizzarri, Giovanni Rubino, Rafael Alberti, Agostino Bonalumi, Claudio Parmiggiani, Giuliano Della Casa, Valerio Miroglio, Franco Guerzoni, 40+1+3 gioco della carte “Piacentine. Nel catalogo di Valerio Miroglio è riportata l’opera “CDGA’. Come Diventare Grandi Artisti”, la tessera di adesione  ed il racconto La carriera artistica di nonno Magdalo.

Libro catalogo di Pari&Dispari, con copertina a due legni ed elastici

Nel 1976 Valerio Miroglio partecipa all’inchiesta di Angela Ricci Lucchi<< Cos’è la rosa per te?>> promossa da Pari&Dispari. L’inchiesta è raccolta in scatola in lamiera zincata contenente 66 risposte in fotocopia di artisti e sconosciuti, tra cui Cesare Zavattini, Concetto Pozzati, Lucio Del Pezzo, Takako Saito, a cui A. Ricci Lucchi aveva scritto a partire dal 1974 (cm 15 x 16 x 9, edizione Pari&Dispari/Rosanna Chiessi in 50 esemplari, firmate e numerate, grafica Jervant Gianichian).

Risposta di Valerio Miroglio all’inchiesta di Angela Ricci Lucchi<< Cos’è la rosa per te?>>

Alla fine del 1976 Rosanna cambia in modo radicale la sua vita e si trasferisce in una casa colonica di Cavriago (RE), in via Tornara. La casa, dotata di fienile, due stalle, una porcilaia e cortile, diventa per quattordici anni un centro d’arte internazionale, caratterizzandosi nell’organizzazione di 18 festival d’arte e numerosissime mostre e performances. Queste attività richiamano centinaia di artisti d’avanguardia, quali i principali rappresentanti del movimento Fluxus, della poesia visiva, dell’azionismo viennese e fotografi. Valerio Miroglio espone nel 1977  al Festival Tendenze d’Arte Internazionale a Cavriago, la più importante manifestazione artistica organizzata da Pari & Dispari in territorio reggiano. <<guarda il pdf>>.

NEWS

La Fondazione Asti Musei organizza a Palazzo Mazzetti una mostra esclusiva interamente dedicata al territorio e alla grande manifattura locale: Asti, Città degli arazzi. Attraverso l’esposizione di 21 arazzi, la città vuole rendere omaggio all’attività di Ugo Scassa e di Vittoria Montalbano, due delle più prestigiose manifatture astigiane protagoniste di un capitolo importante e unico nell’ambito del rapporto tra la città e l’ambiente artistico e culturale a partire dagli anni Sessanta del Novecento. In mostra grandissimi esempi realizzati da questi laboratori che hanno sia interpretato capolavori del Novecento che avviato collaborazioni con noti artisti italiani: Corrado Cagli, Valerio Miroglio, Luigi Spazzapan, Paul Klee, Felice Casorati, Paolo Conte, Francesco Preverino, Sandro de Alexandris ed Eve Donovan.

Hanno grande spazio i lavori di Valerio Miroglio, direttore artistico dell’arazzeria  Montalbano dal 1980 al 1991 e protagonista del clima creativo e culturale di Asti della seconda metà del Novecento. Miroglio con Vittoria Montalbano condivide il desiderio di riscattare l’arazzo come forma d’arte pienamente autonoma, progetto per il quale coinvolse altri artisti. Dopo la sua morte, Vittoria Montalbano ha proseguito in questa direzione collaborando con Sandro De Alexandris, Gianni Baretta, Eve Donovan, Francesco Preverino e Xerra con l’attenzione alle nuove correnti artistiche come la fiber art.

 

 

 

 

 

 

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